NewsMark - termosifone

Per stare bene in casa con qualsiasi temperatura fuori, il riscaldamento deve essere ottimale ed assicurare una temperatura gradevole.

La spesa annuale per questo tipo di comfort è una delle più pesanti nel budget familiare, soprattutto nelle zone più fredde. Per questo scegliere con attenzione il tipo di impianto è fondamentale.

Per un appartamento possiamo avere due sistemi di riscaldamento: centralizzato o autonomo. Vediamone differenze e vantaggi così da poterci orientare bene nella scelta di quello più adatto alle nostre esigenze.

La differenza tra impianto di riscaldamento autonomo e centralizzato

Nella scelta del tipo di impianto affidiamoci a professionisti esperti in grado non solo di installarlo ma anche di effettuare, se necessario, il servizio di assistenza come riparazioni-idraulico-milano.it. Torniamo a noi, l’impianto autonomo è costituito da una sola caldaia collegata ad una rete di distribuzione che serve una sola abitazione.

Diversamente, l’impianto centralizzato ha una caldaia in comune con tutti gli appartamenti che si trovano nello stesso condominio.

La prima tipologia di impianto è ad uso privato ed è gestito, quindi, in maniera assolutamente indipendente da chi vive in quella casa. Si potrà optare per una caldaia a metano o a GPL ma anche per riscaldamenti connessi a caminetti o stufe a legna e pellet.

Nell’impianto centralizzato, invece, troviamo una caldaia di dimensioni maggiori, proprio perché deve far fronte ad una maggiore richiesta di energia. Questa viene messa in collegamento con le singole abitazioni attraverso un sistema di tubazioni.

Vantaggi e svantaggi.

Il vantaggio principale del riscaldamento autonomo è la possibilità di regolare la temperatura in base alle proprie esigenze.

Ogni appartamento sarà infatti dotato di un pannello di controllo dei termosifoni, in cui potrà digitare i gradi desiderati, un timer per farli partire, spegnerli o accenderli. Poter gestire tutti gli aspetti del proprio impianto è una comodità non da poco.

L’impianto autonomo, però, è più vantaggioso se serve un’unica unità abitativa o piccoli edifici. Al contrario, il riscaldamento centralizzato apparirà come la soluzione più conveniente: consuma meno combustibile e risulterà più sostenibile anche il costo legato alla manutenzione.

Tra l’altro la legge vieta l’installazione degli impianti autonomi in immobili di nuova costruzione con più di quattro abitazioni.

Se vuoi sapere quanto ti convenga passare al centralizzato, possiamo dirti che il vantaggio maggiore è il rendimento. La caldaia unica è meno potente della somma di tutte le caldaie dei diversi appartamenti, questo permette un consumo del metano minore ma anche una efficienza energetica superiore.

Di contro, lo svantaggio principale è la perdita di autonomia che va di pari passo con il mancato controllo della propria spesa del gas che non è tarata sui singoli consumi. Questo aspetto può comunque essere contenuto attraverso l’installazione delle valvole.

La valvola consente di modulare il calore direttamente dal termosifone, stanza per stanza e a seconda delle diverse esigenze. I ripartitori poi registreranno la propria quota di consumi, fornendo un’idea chiara dei costi da sostenere.

Si può passare da un impianto centralizzato ad uno autonomo?

È possibile staccarsi da un impianto centralizzato solo contattando un idraulico abilitato che avrà il compito di fare un sopralluogo all’impianto. È in base a questa analisi che sarà possibile determinare se il distacco è fattibile, oppure in alternativa potresti decidere di valutare l’installazione di condizionatori fissi.

Va, infatti, considerato che oltre al proprio contatore il condomino dovrà anche dotarsi di una propria canna fumaria. In ogni caso, il distacco è possibile solo se l’operazione non comporta scompensi al sistema di riscaldamento complessivo o una spesa troppo onerosa per il condominio.